Con un comunicato congiunto le amministrazioni comunali di Campo di Giove e di Cansano hanno informato che entrambi gli Enti attueranno un progetto di accoglienza di migranti (sette persone troveranno ospitalità a Campo di Giove e cinque a Cansano) attraverso il Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR) coordinato dalla Cooperativa sociale Horizon di Sulmona.
Il progetto che dovrebbe riguardare principalmente nuclei familiari, prevede un percorso di integrazione che vada oltre la fornitura di vitto e alloggio, con l’obiettivo di integrare i richiedenti asilo nel tessuto sociale delle due comunità.
La questione dell’accoglienza ha generato un nuovo dibattito che segue quanto discusso l’estate scorsa in seguito all’accreditamento di una struttura ricettiva campogiovese presso la Prefettura dell’Aquila per l’ospitalità di circa 60 migranti, in quella occasione il Consiglio Comunale di Campo di Giove approvava (anche con il voto del capogruppo di opposizione “La locomotiva”) una delibera di adesione allo SPRAR che nelle intenzioni doveva portare ad una gestione dell’accoglienza in maniera controllata e sostenibile.
In quel periodo, il dibattito veniva alimentato in particolare da un video postato in Rete da Alberto Di Giandomenico – coordinatore a Sulmona dell’Associazione Italica – che chiedeva tra l’altro l’intervento dell’Assessore Andrea Gerosolimo, affinché la politica regionale prendesse atto della situazione di crisi del turismo nelle aree interne, procedendo con proposte tese ad evitare che località come Campo di Giove perdessero la loro vocazione turistica trasformandosi in puri centri di accoglienza.
Lo stesso autore del video ha contestato alcuni passaggi del comunicato, dichiarando su diversi siti locali: “Non mi sembra certo una vittoria l’accesso allo Sprar, ma una sconfitta per le amministrazioni che si sono aggrappate al business dell’accoglienza per questioni economiche. È come curare l’influenza con un calmante. Il vaccino è a base di progetti a lungo raggio, formule virtuose e iniziative che le località del Parco dovrebbero mettere sul tavolo della Regione sfruttando, più che i migranti, la vocazione turistica insita nei loro territori protetti […]”.
Ora, posto che la riuscita del progetto sia ancora tutta da dimostrare, la posizione espressa da Di Giandomenico ha il merito di evidenziare un problema reale (il rilancio turistico appunto) ma – a nostro avviso – lancia una critica pretestuosa nel momento in cui si parla di amministrazioni aggrappate al business dell’accoglienza, anche perché, se così fosse, il concetto andrebbe esteso a chi per primo ha deciso di mettere a disposizione la propria struttura ricettiva.
Noi ci auguriamo che il progetto porti frutti di vera solidarietà con ricadute positive per il nostro paese (con l’iscrizione di altri bimbi alla scuola di Campo di Giove per esempio) senza dimenticare di sottolineare che l’amministrazione comunale di Campo di Giove ha il dovere di fornire risposte più convincenti e dunque incisive in merito alla questione del rilancio turistico benché le due tematiche – sempre a nostro avviso – siano distinte e non complementari.
Questo il testo del comunicato a firma dei Sindaci di Campo di Giove e di Cansano:
“I Comuni di Campo di Giove e Cansano si preparano ad attivare in maniera congiunta un programma triennale per l’accoglienza integrata di richiedenti asilo e rifugiati, entrando ufficialmente a far parte della rete nazionale SPRAR.
Il progetto presentato dai due comuni figura infatti, unico in Abruzzo, tra quelli ammessi a contributo nella graduatoria per l’accesso al Fondo Nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo (FNPSA) pubblicata dal Ministero dell’Interno con DM del 28 dicembre 2017. Il contributo annuale assegnato per la realizzazione del progetto ammonta a 196.801,43 € e 12 sono i richiedenti asilo, titolari di protezione umanitaria o internazionale e rifugiati, che verranno ospitati nei due paesi secondo una ripartizione che vedrà 5 posti a Cansano e 7 a Campo di Giove.
L’ente attuatore che coadiuverà i due comuni nella gestione del progetto, individuato mediante procedura di pubblica evidenza, è la Horizon Service Soc. Coop. Sociale di Sulmona, soggetto di provata esperienza e serietà, già presente con i suoi servizi nel territorio dei due comuni.
“L’amministrazione comunale di Campo di Giove ha fermamente creduto nella necessità di dover seguire una strada diversa per l’accoglienza, che poggiasse sulle solide basi di un sistema regolamentato e ampiamente rodato a livello nazionale, quale il sistema SPRAR” – dichiara il Sindaco Giovanni Di Mascio – “Per tale ragione, anche grazie al supporto di ANCI Abruzzo, abbiamo avviato una collaborazione sinergica e proficua con il Comune di Cansano, accettando il ruolo di ente capofila del progetto presentato congiuntamente.”
“Cansano e Campo di Giove sono i primi comuni della Valle Peligna protagonisti di un progetto territoriale SPRAR. Ciò non può che riempirci d’orgoglio, ma ci spinge anche nella direzione di un maggior impegno e responsabilità. Sono convinto che insieme alle nostre rispettive cittadinanze daremo ancora una volta prova di grande spirito di accoglienza, mettendo al centro la dignità e il rispetto delle persone accolte” – afferma il sindaco di Cansano Mario Ciampaglione.
Un progetto, quello dei due comuni peligni, rivolto prioritariamente ai nuclei familiari, che seguirà un modello di “accoglienza integrata”, prevedendo attività complementari alla sola distribuzione di vitto e alloggio, quali misure di informazione, assistenza e orientamento, nonché costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico.”
diventerà come castelvolturno . Ho una casa mi hanno distrutto tutto
Non nego quanto da lei riportato (e mi dispiace) ma, credo sia giusto nel caso specifico, attendere di vedere come verrà attuato il progetto.
ha qualche dubbio su come verrà attuato? Altra mazzata al turismo, probabilmente quella definitiva
Salve,
sì ho dubbi, nel senso che mi piace poter giudicare la realtà e non scenari ipotetici, negativi e tutti da dimostrare. Inoltre le faccio presente che stiamo parlando di persone e mi creda, pur non appartenendo al coro dei buonisti, ritengo (e spero) che l’iniziativa possa portare a risultati che smentiscano le previsioni funeste come quelle da lei prefigurate.
Ma non vi rendete conto che la vostra comunità è troppo piccola e che pure una presenza limitata di migranti creerà grosse tensioni…siete un paesino di montagna ….nel caso qualcuno non l’ha ancora compreso
Sig. D’Amico,
la invito a leggere quanto riportato da “ilfattoquotidiano.it” odierno nell’articolo di Veronica Ulivieri “Narni, Richiedenti asilo…” a proposito del sistema SPRAR. Inutile a questo punto dire quanto inopportune appaiano le parole del Sindaco Di Mascio e di quello di Cansano quando definiscono SPRAR “un sistema regolamentato e ampiamente rodato a livello nazionale…” Per far cosa? Gonfiare i costi del personale comunale inserito nel sistema SPRAR come fatto a Narni secondo quanto scritto su “Il fatto quotidiano”? Non crede a questo punto che quanto affermato dal Sig. Alberto Di Giandomenico da voi succitato sia tutt’altro che peregrino?
Buon pomeriggio,
l’articolo da lei segnalato riferisce di incongruenze nella rendicontazione fornita da alcuni Comuni aderenti allo SPRAR, dunque un episodio circostanziato che a mio avviso non autorizza ad estendere per analogia lo stesso fatto ai Comuni di Campo di Giove e Cansano che si apprestano invece, a supportare la realizzazione del progetto.
Il riferimento poi a Di Giandomenico il quale asserisce di amministrazioni “aggrappate al business dell’accoglienza” mi pareva e, tuttora mi pare, un’affermazione pretestuosa.
In ultimo le segnalo quanto riportato dall’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) in riferimento allo stesso tema ma con dati e valutazioni differenti rispetto a quanto affermato dall’autrice dell’articolo.
http://www.anci.it/index.cfm?layout=dettaglio&IdDett=62333
Cordialmente,
Antonio D’Amico
Ecco la visione futura dell’amministrazione comunale di Campo di Giove per il rilancio del turismo. Sig. D’Amico i messaggi chiari già si sono avuti nel corso delle precedenti feste natalizie, non mi parli più di mancanza di neve. per quanto mi riguarda probabilmente, io la mi famiglia i miei amici a Campo di Giove non metteremo più piede, una decisione sofferta ma inevitabile. Avete perso una quarantina di presenze.
Mi scusi ma dove ha letto che il progetto SPRAR rappresenta la visione futura dell’amministrazione per il rilancio del turismo?
Il fatto che lei e le decine di amici abbiate deciso di non venire più a Campo di Giove non mi allieta di certo, e non ho difficoltà alcuna a dirle che i turisti sono la principale risorsa per il paese (un concetto che per quanto mi riguarda ho espresso pubblicamente durante la campagna elettorale dello scorso anno).
Cerchiamo però di rimanere ai fatti… Come ho scritto nel post: “Noi ci auguriamo che il progetto porti frutti di vera solidarietà con ricadute positive per il nostro paese (con l’iscrizione di altri bimbi alla scuola di Campo di Giove per esempio) senza dimenticare di sottolineare che l’amministrazione comunale di Campo di Giove ha il dovere di fornire risposte più convincenti e dunque incisive in merito alla questione del rilancio turistico benché le due tematiche – sempre a nostro avviso – siano distinte e non complementari”.
Sig. D’Amico io e lei davvero non ci capiamo. io intendevo dire che in un centro che vorrebbe/potrebbe vivere di turismo, ma che è alle prese con notevoli difficoltà organizzative e, soprattutto progettuali, il progetto Sprar non solo non aiuta ma danneggia, considerando che stiamo parlando di una minuscola comunità. Mi auguro che non accada e dissento da chi dice che tutti i migranti sono delinquenti, ma che ne sarebbe di CdG se oltre alla mancanza di neve, oltre a impianti solo ipoteticamente pronti a funzionare, oltre al lassismo che regna in materia di attrattività turistica, cominciassero i furti, le risse, le molestie ai danni delle donne, lo spaccio? A quel punto D’Amico davvero non ne vedete più di turisti
La nostra mancata comprensione sta tutta in un semplice punto: abbiamo la certezza che l’arrivo di 7 migranti (sette) danneggerà la comunità di Campo di Giove e di riflesso il turismo? Secondo me no. Non abbiamo questa certezza.
In considerazione di ciò – come già più volte detto – mi auguro che nonostante le (legittime) preoccupazioni dovute anche a fatti di cronaca gravi con protagonisti i migranti, ci sia una felice smentita rispetto a chi crede invece che si verificheranno le più cupe previsioni.
P.S.
Sono pienamente d’accordo con il suo dissenso circa l’equazione: immigrato=delinquente.
Sette migranti in una città, anche piccola, sono niente…in un paesino minuscolo rischiano, nel caso si dovesse malauguratamente incappare in teste calde, di diventare maggioranza. Temo che se il danno a comunità e turismo diventasse certezza sarà impossibile fare marcia indietro, per cuj mi sarei augurato che l’amministrazione comunale di Cdg, e l’intera comunità, si fossero occupate di altro (per esempio del clamoroso flop della stagione turistica in questo inverno) piuttosto che lanciarsi in pericolose imprese che, oltretutto, hanno ben poco di solidale….
Vogliamo la seggiovia veloce Leitner sulla Tavola Rotonda!!!!!! E una nuova cabinovia al posto dell’attuale seggiovia d’ante guerra!!!!
Dimenticavo…. pure il ripristino della seggiovia di Palena (meglio rifarla che ormai è un ferro vecchio) con relativa pista sull’attuale strada della forestale + collegamento Tavola Rotonda – Passo San Leonardo con nuova cabinovia di arroccamento dal Passo ed un paio di piste nere giù dalla Forchetta Majella dove ospitare una gara dei campionati del mondo! Poi ci sarà lavoro per tutti e non più il deserto deprimente di oggi, perché sulle Dolomiti, patrimonio dell’umanità, si e qui no??? Viva le funivie!! Viva la pista Porrara !
Stefano….appunto …perché? Sig. D’Amico lo sa che il nigeriano di Macerata, quello al centro della vicenda della ragazza massacrate era un fuoriuscito dal progetto Sprar?